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I Bisonti nascono come band di supporto del cantante Bruno Castiglia (di Milano), originariamente da una Èquipe di musicisti che lavora per l'etichetta City come session's man sotto la direzione del maestro Paolo Gatti; nelle prime incisioni il nome del complesso appare con la denominazione Bruno Castiglia & i Delfini, ed Ë il chitarrista Luigi Biagioni a suggerire il cambiamento del nome in Bisonti[1], in alcuni dischi riportati come Bruno Castiglia e i Bisonti e I Bisonti di Bruno Castiglia. Nel 1965 la formazione originaria si presenta composta da Bruno Castiglia (voce e canto), Gianni Calabria (batteria), Ennio Castiglia (basso), Angelo Milani (tastiere), Luigi Biagioni (chitarra). Questi ultimi tre parteciparono alla realizzazione dei primi due 45 giri e poi lasceranno il gruppo. Entrarono due nuovi elementi Paul Cocchi (c. basso) e successivamente Fulvio Carotti (chitarrista mancino che imprime un nuovo sound al repertorio). Il complesso dei Bisonti incide la stragrande maggioranza dei brani per la casa discografica City; la produzione Ë contenuta in tre album Long Playng pubblicati fra il 1968 e il 1996 dal titolo: I nostri successi, I Bisonti e La carica dei Bisonti che quale fanalino di coda negli anni a venire verr‡ recensita e prodotta dalla Duck Record di Milano. Nel 1969 Pino Matteucci rimpiazza Fulvio Carotti in partenza per una missione umanitaria in Africa. Lo stesso Carotti abbandoner‡ la formazione dopo poco tempo e verr‡ rimpiazzato nel 1971 da Peppo Gellera. Nel 1969, al Piper di Milano, la band appare tra i dieci pi˘ prestigiosi nomi del Beat Italiano (Dik Dik, Camaleonti, I Giganti, New Dada) che si esibiscono in una kermesse giornaliera senza interruzioni: la Maratona Beat - Carnevale del 1969 al Piper di Milano. Nel 1970 il complesso dei Bisonti partecipa alla trasmissione Un Disco per l'estate con il brano Oh simpatia. Dopo la partecipazione alla manifestazione anche Paolo Pasolini abbandona il gruppo per venir consacrato il 24 aprile del 1990 sacerdote prendendo il nome ecclesiastico di Don Paolo. Verr‡ sostituito alle tastiera da Ciro Dammicco. Il bassista Paul Cocchi lascia il gruppo net 1972 e parte per la Francia. In quella occasione verr‡ sostituito proprio da Gianni Minuti Muffolini su proposta del Gellera suo amico. I quattro senza il Castiglia e cioË il batterista Gianni Calabria, il chitarrista Peppo Gellera, il bassista/chitarrista Gianni Minuti e Ciro Dammicco fonderanno successivamente il gruppo Zona verde, poi integralmente confluiti nella neo band Daniel Sentacruz Ensemble. Il complesso dei Bisonti torna sul palcoscenico nel 1985 sulla scia del revival anni sessanta: con la formazione post 1971, Bruno Castiglia, Gianni Calabria, Peppo Gellera e partecipano alla trasmissione 20 anni dopo, diretta e condotta su Italia 1 da Red Ronnie. La stessa performance verr‡ messa in onda nel programma di Red Ronnie. Dopo un periodo di inattivit‡ la band riprende a suonare nel 1988, con Castiglia e Calabria, membri originari, insieme a Peppo Gellera alle chitarre, alle tastiere e Renato Groppi al basso (quest'ultimo divenuto membro della band grazie ad Antonello La Porta con cui aveva gi‡ collaborato musicalmente); quest'ultima formazione nel 1996 incide l'album La carica dei Bisonti, disco contenente le nuove registrazioni dei vecchi successi a cui si affiancano nuove canzoni come Va bene cosÏ (versione in italiano di All Right Now dei Free). Il 31 marzo del 2000 vengono invitati alla trasmissione I fatti vostri condotta da Massimo Giletti per l'incontro con un vecchio componente della band, primo tastierista del gruppo che aveva preso i voti nel 1970, il gi‡ citato Paolo Pasolini. Nel 2008 dopo un periodo di assenza rientra nel gruppo Gianni Minuti, gi‡ componente dal 1971 al'73, alle chitarre e pianoforte. All'interno della loro produzione, particolare successo ebbero alcuni brani che possono essere considerati delle eccezioni rispetto al repertorio abituale, come ad esempio Crudele (che appare nella compilation 60's Beat Italiano Vol. 1), lato B del 45 giri Occhi di sole, dalla ritmica ben sostenuta, Ma se ci penso e la cover della Lucille portata al successo da Little Richard. Nel 2016 entra nella formazione Bertaggia Marco alla chitarra. Nel 2017 si aggiunge al gruppo Alex Carminati come tastierista cantante e corista, con cui il gruppo incide il singolo Mi manchi tu. edizione Italian Way Music
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" Il Diavolo & L'Acquasanta" Ë un duo che nasce dall'unione di esperienze diverse, entrambe di oltre 15 anni, in ambiti lavorativi comuni. Dalle feste private ai matrimoni, punta di diamante di Daniele e Andrea, Il Diavolo & L'Acquasanta puÚ essere presente ovunque voi vogliate creare un clima divertente e dinamico. Si sfrutta l'unione delle loro esperienze per intrattenere al meglio al vostro evento, sulla base della professionalit‡ musicale e dell'intrattenimento, per offrire il massimo voi possiate desiderare." Con tre singoli latini sono in squadra Italian Way Music.
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Denny V (Valentina La Russa), classe 1983,è un'attrice e cantautrice. Appassionata di musica inizia a cantare all'età di 5 anni e nel 1989 partecipa alle selezioni del programma televisivo "Zecchino d'Oro". Durante l'adolescenza forma diverse cover bands e partecipa a molti concorsi canori tra cui "Malgratefestival" con l'artista Ivana Spagna e "Syntonia festival", un tour musicale nelle piazze dell'hinterland milanese insieme a Memo Remigi, Cino Tortorella ed Eugenio Ban. Nel 2004 partecipa al programma televisivo "Music Clip" dove si classifica al secondo posto. Valentina debutta con il suo primo singolo dance "Realize" nel 2013 e con il secondo "Exciter" durante lo stesso anno sotto lo pseudonimo "Alteread beasts". Negli anni successivi ? autrice di molti altri singoli come "I need you", "Fill your dreams", "Rude boy", "Please come back" e "Forgive me" (quest'ultimo interpretato dall'attore teatrale italiano Gianluca Sticotti). Nel 2016 entra a far parte della rock band "The Overness" che da quel momento cambia nome in "Denny V and Rising". Nel 2017 la band debutta con l'uscita dei singoli "Shining tears of a broken heart" e "This is all I know".
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un cantante dalle mille voci: un'esplosione di jazz, blues, rock, swing e dance, senza soluzione di continuit‡, con John Biancale.
Primo figlio di immigrati italiani a Toronto, John Biancale nasce in Canada prima di viaggiare in lungo e in largo per affinare la sua tecnica di compositore e interprete dal vivo. Dopo innumerevoli esibizioni nei night club di Parigi, nelle discoteche in Grecia e nei Beach Clubs in Costa Rica, John Biancale arriva in Italia, dove si trasferisce a Milano.
Una notte, durante una esibizione in un locale, attira líinteresse di alcuni produttori con i quali inizia a collaborare su brani come come Join the party un brano dance reso caldo dalla sua seducente interpretazione. La svolta arriva quando John Biancale presta la sua voce al progetto del nome Billy More, portando avanti successi come Up & Down, Millenium Girl, Come on and Do it, Boys and Girls sotto il progetto Souvenir di'Italie, e ancora I Keeo pn Burning e Loneliness.
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Giulia Huang di origini asiatiche, si avvicina alla musica sin da piccolissima. Si dedica allo studio del pianoforte, del canto e della danza, rivelando sin da subito uno spiccato senso artistico ed una sensibilità musicale fuori dal comune. Partecipa a concorsi nazionali ed internazionali dove si distingue per l'eleganza raffinata del suo canto collocandosi sempre alle prime posizioni. 给父亲的情书 è un brano a cui Giulia è molto legata, racconta dell'amore paterno, un legame che resta indelebile tutta la vita, e che vuole essere un omaggio alla sua famiglia, intesa come luogo che ha visto nascere e crescere la sua passione per la musica. Pagina 1 di 1Giulia Huang di origini asiatiche, si avvicina alla musica sin da piccolissima. Si dedica allo studio del pianoforte, del canto e della danza, rivelando sin da subito uno spiccato senso artistico ed una sensibilità musicale fuori dal comune. Partecipa a concorsi nazionali ed internazionali dove si distingue per l'eleganza raffinata del suo canto collocandosi sempre alle prime posizioni. 给父亲的情书 è un brano a cui Giulia è molto legata, racconta dell'amore paterno, un legame che resta indelebile tutta la vita, e che vuole essere un omaggio alla sua famiglia, intesa come luogo che ha visto nascere e crescere la sua passione per la musica. Trova nel documento Visualizzazione di bio_ita.docx. Pagina 1 di 1